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Pais, “La Liberazione è incontestata e incontestabile dal punto di vista storico”

Lo afferma il presidente in carica del consiglio regionale della Sardegna Michele Pais, costretto alla rettifica in corsa. Nella giornata di ieri aveva onorato le celebrazioni per il 25 aprile con un messaggio affidato alla pagina facebook dello stesso consiglio. Ma nel testo divulgato, mancavano riferimenti espliciti alle motivazioni della celebrazione. E sul web scoppia subito la polemica.

“Momento più basso della storia istituzionale sarda”

Per Valdo Di Nolfo, consigliere comunale di Alghero ed esponente di spicco dell’opposizione alla giunta sardo-leghista guidata dal sindaco Conoci, “il presidente dell’aula Michele Italo Pais raggiunge uno dei momenti più bassi della storia istituzionale sarda”. E aggiunge “Il 25 aprile 2020, pur di non rendere omaggio al 75° anniversario della Liberazione il nostro “Michelino Filtro Bellezza” continua a far campagna elettorale sull’emergenza Coronavirus“. Per concludere senza mezzi termini, con un “Miche’, il tuo comportamento fa sempre più schifo, neofascioleghista che non sei altro“.

I commenti alle dichiarazioni di Pais, di Valdo di Nolfo

“Vincola il senso della giornata alla lotta contro la pandemia”

Anche la “Corona de Logu”, assemblea degli amministratori locali indipendentisti della Sardegna, fa sentire la sua voce con un comunicato diffuso dal quotidiano online Alguer.it con cui si esprime «il più vivo disappunto per le dichiarazioni del presidente del Consiglio regionale che, nella pienezza del suo ruolo istituzionale, ha ritenuto di vincolare il senso della giornata odierna alla lotta contro l’epidemia da Covid-19 in atto“. Per proseguire respingendo al mittente gli auguri, poiché non rispettosi “della memoria e dell’impegno di quanti hanno combattuto contro il regime fascista e l’occupazione nazista, ma anzi contribuisce (forse volutamente) al rafforzamento di una corrente di pensiero sempre più protesa verso la rimozione della memoria storica“.

Pais, i commenti alle sue  dichiarazioni da parte di Corona de Logu

“Colpa del professore di storia”

Molti anche i messaggi di disappunto, critica, e sdegno, postati da privati cittadini a commento del comunicato di Pais, sulla pagina del Consiglio regionale. A leggerli, sembrerebbe che il motivo principale di tanto livore risieda nel mancato riconoscimento delle motivazioni della celebrazione. Secondo la gran parte dei commentatori le parole del presidente si sono limitate a parlare in modo generico di libertà, ma senza fare alcun riferimento al fatto che la celebrazione sia istituita per ricordare la liberazione dall’oppressione nazi-fascista. “Si vede che il professore di storia del Presidente Pais non è riuscito a finire la seconda guerra mondiale! Mica è colpa sua, bisogna capirlo!” Graffia con ironia Lorenzo Massa. “Se proprio non volevi dichiarati antifascista per non offendere il tuo capitANO, avresti fatto meglio a non scrivere niente proprio!” Aggiunge la utente Anto Niña.

commenti alle dichiarazioni

“Usa la pandemia in modo strumentale per propaganda”

In aggiunta a questi, altri utenti rimproverano il presidente Pais per aver usato l’argomento “pandemia” in modo strumentale. È il caso di Josto Zedda che senza giri di parole scrive: “Complimentoni, è riuscito bene a non citare mezza volta che ricorrenza è realmente. Non si fa schifo da solo a usare in modo strumentale la pandemia in atto x becera propaganda?“. “Ma che messaggio è?” Si chiede invece Salvatore Angotzi Cadoni, che poi prosegue “Non una parola sul vero significato del 25 Aprile? Tanti Sardi sono morti per la liberazione dal regime Fascista e dalla occupazione Nazista. Tanti Sardi partigiani (comunisti, socialisti, liberali, cattolici della DC…e altri) hanno dato la vita perché noi oggi potessimo vivere in questa società libera. Siamo consapevoli dell’importanza dell’emergenza COVID-19, del lavoro eccezionale di tutti i sanitari, e non, impegnati, e dei lutti che hanno colpito l’Italia intera…Viva il 25 Aprile!” Conclude.

Commenti alle dichiarazioni

Quel silenzio assordante

In questo bailamme di comunicati, commenti e messaggi, spicca il vuoto lasciato dai quotidiani sardi della carta stampata che sulle loro pagine rilevano sì il comunicato del presidente, ma con la consueta referenzialità a cui ci hanno abituato. Pur così difficili da nascondere, non danno spazio alle voci di dissenso e si rifugiano in una posizione di “comoda distrazione”, che non fa onore al loro passato. Perché è vero che potrebbero aver letto il messaggio solo dopo la modifica in corsa, e quindi non aver rilevato nulla di così disdicevole a riguardo, ma sono pur sempre dei giornalisti. E possibile non gli sia venuto in mente di guardare la cronologia delle modifiche? Vi avrebbero trovato il messaggio originale. E forse, compreso meglio il perché di tanto avvilimento nelle parole di quei cittadini sardi.

Pais - dichiarazioni sul 25 aprile
Il primo messaggio pubblicato da Pais, poi modificato
Pais - dichiarazioni sul 25 aprile
Il messaggio modificato, come appare ora

Antonello Bombagi ©

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