Quando l’ho visto, ho provato un piacere immenso. Camminava lungo i bastioni affollati di una sera d’inizio Agosto.
L’aria era tiepida, il mare riluccicava; il chiacchiericcio della folla, un sottofondo non desiderato che copriva il rumore della risacca sulla scogliera di sotto. Lui, mano nella mano con una donna, lo sguardo estraniato e felice, il passo leggero, il viso disteso. Mi è passato di fianco senza nemmeno vedermi.
«Non vi salutate più?» Mi chiede mia moglie
«Non mi ha visto» Ribatto sicuro
«Ma se a momenti ti viene addosso!» Mi fa osservare
«Fidati…» Insisto. E nella mia mente si fa subito strada il ricordo di quella volta che mi telefonò per dirmi che aveva urgente bisogno di parlarmi.
Decidemmo di vederci a fine mattinata, per mangiare un boccone insieme. A quel tempo c’era ancora la “Taverna Catalana” di Daniele, un altro caro amico. Un posto semplice, alla mano, dove in quello che mangiavi potevi sentire tutta la sua passione; enorme.
Avevamo poco tempo, ordinammo qualche bruschetta e una birra. Lui ostentava tranquillità, eppure il suo viso era teso. Si voltava di continuo da una parte e dall’altra e con le mani si toccava l’orecchio compulsivamente.
«Che c’è?» Lo invito a confidarsi, aprendo la porta al suo sfogo.
La sua compagna le aveva chiesto di sposarla e lui non sapeva che fare.
«Vorrei dirle di sì, ma anche no» Continuava a ripetermi. Sentiva di volerle bene, ma aveva paura di essere troppo grande, per rinunciare alle sue abitudini o per modificarle. «Secondo te, cosa dovrei fare ?…» Mi chiese alla fine, con tono di supplica.
«La tua compagna vuole sposare te, non me… Non puoi scaricare su di me la responsabilità di un eventuale errore. Mi dispiace, ma la mia risposta non ti sarebbe di alcun aiuto, proprio perchè sarebbe “la mia”, mentre lei si aspetta di ricevere la tua»
C’era rimasto molto male, non volle prendere nemmeno il caffè. Pago’ il conto anche per me e andò via.
Qualche giorno dopo,mi telefonò ancora.
«Indovina ?» Mi dice senza nemmeno salutarmi.
«Le hai detto che non te la senti» Gli dico a caldo. «Non era la donna giusta per te…» Aggiungo. «Pronto? Ci sei?…»
Il silenzio dall’altra parte del filo, era già una risposta.
«Ma tu come lo avevi capito ? Non la conoscevi neanche…» Farfugliò sorpreso.
«Hai ragione, ma conosco te e ti ho visto quando mi hai chiesto cosa dovevi fare»
«E allora?» Si stupisce
«L’amore non è invisibile; si vede benissimo! Nella luce degli occhi, nello sguardo sognante, nella distensione del viso, nel sorriso beato, nell’energia di vita e…, potrei continuare fino ad annoiarti. E poi…» Continuo «…ogni risposta è già scritta dentro di te. Puoi vederla ad occhi chiusi e sentirla con le orecchie turate. Sai già quel che devi fare, senza farti alcuna domanda e… senza bisogno di chiedere niente a nessun altro».

Antonello 😉
Immagine di copertina: Fabian Perez – olio su tela – “El verso”